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Episodio 34: Il metodo norvegese

Aggiornamento: 14 mag 2024

Si parla molto di "metodo norvegese", soprattutto dopo le recenti performance di altissimo livello di atleti come Jacob Ingebrigsten nell'atletica e Kristian Blummenfelt nel triathlon.


In cosa consiste questo metodo? Spieghiamo cosa lo caratterizza, come poterlo applicare e quali sono i pro e i contro richiamando anche le analogie con il metodo piramidale e l'utilizzo della divisione a tre zone di intensità.


Ovviamente diciamo anche la nostra, spiegando quali siano i concetti fondamentali da acquisire da questa teoria.


Hai voluto la bicicletta? Pedala!!


Puoi ascoltare il podcast in formato audio su:



o in formato video sul canale You Tube:



BIBLIOGRAFIA


  1. Casado, A., Foster, C., Bakken, M., Tjelta, L.I. Does (2023). Lactate-Guided Threshold Interval Training within a High-Volume Low-Intensity Approach Represent the “Next Step” in the Evolution of Distance Running Training? Int. J.Environ. Res. Public Health;  20, 3782

  2. Tjelta, L.I. (2019). Three Norwegian Brothers All European 1500 m Champions: What Is the Secret? Int. J. Sport. Sci. Coach.; 14, 694–700.

  3. Casado, A., Hanley, B., Santos-Concejero, J., Ruiz-Pérez, L.M. (2021). World-Class Long-Distance Running Performances Are Best Predicted by Volume of Easy Runs and Deliberate Practice of Short-Interval and Tempo Runs. J. Strength Cond. Res.; 35, 2525–2531.

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